[ Pobierz całość w formacie PDF ]
ch è città di mortali e d immortali
grande e sublime, in cui perpetue leggi
son prefisse ab eterno al viver nostro,
pur dianzi io m avolgea bramoso e vago 1595
di tante maraviglie a parte a parte,
tutte cercando e rimirando intorno,
onde fermai talvolta i tardi passi
fra gli animai, che son l ignobil volgo.
Or che mi s offre in venerabil fronte 1600
nel paradiso il genitor vetusto,
non diviso anco dal suo Re sublime,
obliando tutto altro, a lui mi volgo,
ed odo voce che nel cor rimbomba,
non già da statua del bugiardo Apollo, 1605
o da ruvida quercia o da spelunca,
né d idolo scolpito in legno o n marmi,
ma sin dal cielo e ben celeste assembra:
uom, conosci te stesso! Oh santa scorta
che per questo sentiero a Dio conduci, 1610
perché la nostra mente a Dio s inalza
sovra se stessa, e lui conosce e intende,
né contemplando i bei stellanti chiostri
e l gran giro del sol che tutto illustra,
così possiam ne l invisibil luce 1615
conoscere il gran Dio che fece il mondo,
come dal contemplar la nostra mente
210
Letteratura italiana Einaudi
Torquato Tasso - Il mondo creato
a conoscer la sua leviamo in alto
l ali del pronto e fervido pensiero,
che non si ferma ne gli umani obietti. 1620
Ma qual luce de gli occhi, ove si giri,
ove si fermi, ivi rimira e scorge
prati, selve, campagne e mari e fiumi,
aspri monti, erti poggi ed ime valli,
pur non vede se stessa, e n chiaro speglio 1625
sol di sé può veder la vera imago:
tal mente umana, che tutto altro intende,
quanto di fuor di lei dipinge ed orna
la mano e l arte del gran mastro eterno,
non intende se stessa, e non conosce 1630
quel ch ella sia, se non s illustra al sole
di verità, quasi cristallo ardente;
ed illustrata non rimira e guarda
come in ispeglio pur la propia forma,
e quel Signor che de la propia imago 1635
la fece adorna, e di beltà sembiante.
S ella è dunque di macchie orride aspersa,
tergasi, e puro in sé raccoglia il raggio
de la divinità, che in lei fiammeggia.
Poich ebbe fatti gli animai terrestri, 1640
l opre sue buone Dio conobbe e disse:
«Facciam noi l uom, come è la nostra imago
simil a noi». Fece la terra e l cielo
pur dianzi, e l sole e gli stellanti chiostri,
né chiese aiuto o dimandò consiglio; 1645
ed or creando l uomo Ei si consiglia.
Tanta opra fu! Giudeo protervo ed empio,
odi la voce del Signor che parla.
Ed a chi parla? A se medesmo e seco.
Tu, che di verità sol vedi il lume, 1650
sì come per fenestra acceso raggio,
ritroso e ribellante ancor ripugni?
né tre varie persone in Dio conosci,
211
Letteratura italiana Einaudi
Torquato Tasso - Il mondo creato
quasi sotto un bel velo a noi dimostre?
Qual sollecito mai notturno fabro, 1655
o qual maestro di men nobile arte,
solo sedendo fra suoi propi ordigni
là dove niuno altro insieme adopra,
dice a se stesso, e se medesmo affretta
con importuno e frettoloso impero: 1660
«Facciam la spada, o pur l adunca falce
facciamo immantinente, o l curvo aratro»?
Ciance son queste, anzi calunnie espresse
di falsa lingua a le menzogne avezza.
E s infinge il giudeo, mentre figura 1665
a se medesmo pur mentite larve.
E come orride belve a l uomo infeste,
in angusta prigion ristrette e chiuse,
non potendo adempir l ardente rabbia
fremono in quel serraglio, e n fero suono 1670
dimostran l amaror de l ira accolto,
e la natia lor feritate interna;
così gli Ebrei sospinti a passi angusti
osano d affermar che l Padre eterno
con gli angeli ragioni in questa guisa, 1675
con gli angeli che stanno a lui d intorno,
e gli angeli ministri a l opre inviti.
Quasi egli chiami del consiglio a parte
i servi suoi, che sono a l uom conservi,
e gli faccia signori in sì grande opra 1680
in cui l uomo è creato a Dio sembiante.
Qual magistero al suo maestro eguale
esser potrebbe? Oh sorda e cieca mente,
oh sciocchezza, oh follia d alma profana!
Molti servi raccorre e farli degni 1685
di tanto officio, e rifiutare il figlio?
Pensa a quel che poi segue: «A nostra imago
l uomo facciam». Forse una imagin sola
ha con gli angeli Dio, come una forma
212
Letteratura italiana Einaudi
Torquato Tasso - Il mondo creato
istessa è necessaria al Padre, al Figlio? 1690
Ma ne l uomo ed in Dio l alta sembianza
non è figura o qualità del corpo,
ma solo è propio a la divina mente
imago, onde l umana ancor s informa,
e n tre potenze interne Iddio figura. 1695
Perché, sì come Dio se stesso intende,
e se stesso intendendo ama se stesso,
e quinci nasce l intelletto eterno,
e d ambo quindi e quinci eterno Amore
spira, e tre lumi sono e non tre dei, 1700
ma tre persone in un sol Dio congiunte;
così la nostra mente in noi produce
la volontate e la memoria appresso
di questa e quella si figura e forma.
In guisa tal che la natura umana, 1705
bench una sia da tre virtù distinta,
in sé dimostra la divina imago
ed in se stessa Dio conosce ed ama.
Fece ancor somigliante il Padre eterno
l anima e la ragion, ch è l uomo esterno, 1710
a se medesmo, ch è divino amore,
e de l esterno Adam vestito intorno,
il tenne occulto e ricoperto a sensi.
E però ch egli è buono e saggio e giusto,
pietoso e forte in tolerar gli oltraggi, 1715
lunga stagion ne soffre, e non s affretta
a vendicarsi, e poi si placa e molce.
Tale ei creò l uom primo, e l feo sembiante
nel puro amor, ch è la virtù primiera,
e d ogni altra virtù divina e sacra 1720
impresse in lui mirabilmente i segni.
Come il pittore a la sua bella imago
col suo leggiadro stil colori e lumi
vari e diversi ognora aggiunge e sparge,
ed ombreggiando anco la va d intorno, 1725
213
Letteratura italiana Einaudi
Torquato Tasso - Il mondo creato
sin ch è perfetta la figura e l arte;
così il pittor di nostra umana mente
colorò l alma, e de suoi raggi illustre
tutta la fece, e del color distinto
sempre accrescendo a lei splendori e lumi. 1730
E come lo scultore al bianco marmo
col duro ferro e toglie sempre e scema
quel ch è soverchio, e da l incisa pietra
spira alfin quasi viva e vera forma,
così togliendo a la materia il fabro 1735
de la natura, glorioso, eterno,
quel ch avea di più duro e di terrestre,
l uman sembiante in viva terra apparve:
talché divenne l uom sembiante imago
de la divinità che in Dio risplende. 1740
Ma que colori e la mirabil luce
d altri falsi colori asperge e macchia
la progenie ch ognor traligna e perde
le sue prime sembianze, e tutto adombra,
talché Dio non somiglia, e quasi assembra 1745
pittura tinta col pennel d Averno
ed affumata in Flegetonte o in Lete,
[ Pobierz całość w formacie PDF ]