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capito la forza dell'amore di suo padre e adesso vorrebbe riabbracciarlo, ma è
troppo tardi.
Pedalo veloce per lasciarli indietro, i miei ricordi. Ma mi rincorrono. Rivedo
il sorriso di Edoardo, il suo modo di
sfiorare le copertine dei libri e parlarmi attraverso la loro voce.
Giuro che scoprirò la verità. Per te, Edoardo...
Solo a casa, gli occhi asciutti e il fiato corto, mi accorgo che c'è qualcosa nel
cestino della mia bicicletta. Un fiore spezzato, ferito.
Prima non c'era, ne sono certa.
XLV
Perché no? Dammi almeno una spiegazione!
Adesso basta, Scarlett! Sarà per la prossima volta, non insistere.
Ma la prossima volta quando? Non ci sarà un altro concerto tanto presto
dico con voce stridula. È tutta la settimana che Simona e io ci parliamo a
malapena e oggi che mi decido a fare il primo passo, finiamo per litigare.
Tutto perché le ho chiesto il permesso di andare al concerto dei Dead Stones.
Tuo padre non c'è mai quando serve. Straordinari anche di sabato,
adesso! E come al solito tocca a me fare la parte della madre cattiva.
Papà non c'entra nulla! Sei ingiusta: è solo il concerto di un gruppo della
scuola. Mica ti sto chiedendo di vedere Marilyn Manson!
Anche in quel caso, la risposta sarebbe no!
Marco si alza dalla seggiola da cui ha assistito silenzioso al nostro litigio, si
copre le orecchie con i palmi delle mani e corre fuori. Sono sicura che sta
andando sull'altalena. Proverà a distrarsi cercando le nuvole con le punte dei
piedi, ma anche oggi non riuscirà a raggiungerle.
Ma mamma...
Niente da fare. Vai in camera a fare un po' di ordine. La tua scrivania è
un casino!
Tutto, pur di sparire dalla tua vista!
Non ti permettere! Mi insegue fino al corridoio. Salgo i gradini a razzo
e mi tuffo sul letto per scomparire sotto le coperte. Non la sopporto quando
fa così! Afferro l'iPod e alzo il volume a palla. I Paramore mi gridano nelle
orecchie. Ignorance is your new best friend. Una lacrima. E un'altra ancora.
Possibile che non riesca a fare a meno di piangere? Vorrei essere più forte.
Penso a Daniela che non riabbraccerà più il suo grande amore. E a Lorenza,
la ragazza dai capelli biondi e lo sguardo duro che non potrà mai più ricevere
i consigli amorevoli del padre. Edoardo ha lasciato un enorme vuoto dietro a
sé. Un vuoto pieno di interrogativi. C'è una vita sola e io non voglio lasciarmi
vivere. Simona non ha saputo nemmeno darmi un buon motivo per cui non
posso andare. Quindi perché dovrei obbedirle? Non cerca di capirmi, non sa
quanto dolore c'è dentro di me. Ho bisogno di emozioni per sopravvivere a
questo momento. Per avere la forza di andare avanti. E Mikael è emozione.
Ho bisogno di vederlo come di respirare.
La canzone finisce e spengo l'iPod perché ho appena ricevuto il consiglio
che cercavo. I guess I'll go, I best be on my way out. Troverò da sola la mia
strada, fuori di qui. Prendo il cellulare e chiamo Manuela per ascoltare una
voce familiare, una voce dal passato.
Ciao, stella! Come butta?
Butta? Sono io da buttare!
Non mi chiede neppure cosa c'è che non va. Piuttosto si perde in un lungo
elenco di vestiti che ha comprato in centro, tra cui un paio di pantacollant
lucidi. Non sai quanto mi stanno bene! Mi fanno un culo che neanche
Rihanna... E poi due tipi che la filano e non sono niente male, un cinque in
Matematica ma tanto è il primo quadrimestre e chissene frega. Mi chiedo
perché l'ho chiamata. Cosa credevo di trovare? Forse un po' di conforto.
Sono bastati pochi mesi per trasformarci in due estranee. La mia ex migliore
amica e io siamo lontane anni luce. Che tristezza... o forse no, è solo la vita
che va avanti.
Fatti sentire ogni tanto! Ah, dimenticavo: Matteo si è messo con una di
quarta. Ci credi? È più grande di lui! Dice che noi coetanee siamo troppo
immature. Secondo me era una frecciatina rivolta a te. Non l'hai più
chiamato, vero? Con me non si confida più come una volta.
Matteo ha un'altra. La notizia non mi fa né caldo né freddo.
Nessuna gelosia, nessun rimpianto. Anzi! Sono contenta per lui, spero che
sia felice. Cremona mi sembra così lontana, un'altra vita... un altro pianeta.
Io sono qui, ora, e per una volta so cosa devo fare. Soprattutto, cosa non
voglio fare: rinunciare. Andrò al concerto nonostante Simona me l'abbia
vietato. Anche se non ci saranno né Genziana né Caterina.
Mikael mi ha detto che mi aspetterà fino alle dieci nel piazzale della scuola.
Se non verrai capirò che non ti va.
O che non posso venire...
La volontà ci permette di vincere qualsiasi sfida ha detto e solo ora
capisco quanto avesse ragione. La mia vita è nelle mie mani. Oggi, con le mie
scelte, sto scrivendo il mio futuro.
XLVI
Ho mal di testa. Prendo un'aspirina e vado a dormire.
Ok, piccola. Papà mi allunga un bacio tra i capelli e sorride.
Buonanotte.
Simona è in cucina. Sistema rumorosamente i piatti in lavastoviglie. Lo so
che lo fa apposta per mostrare il suo nervosismo. Scommetto che, non appena
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